Gli osservatori sociali dicono che la nostra società sta diventando sempre più meccanica, impersonale e indifferente alle neccessità dell’uomo. In altre parole diventa sempre più difficile sentirci a nostro agio.

Perché la meditazione sta diventando così popolare al giorno d’oggi? Cos’è che fa sentire bene una persona che medita?

Per rispondere a queste domande alcuni psicologi hanno intervistato un gran numero di persone che meditano e la risposta che maggiormente riassume l’esperienza della meditazione è stata “È come andare a casa.”

La “casa” naturalmente è un luogo felice e sicuro a cui sentiamo di appartenere e dove siamo amati per quel che siamo. Spesso la casa è piena di parenti e amici che ci sostengono. La casa ci protegge dai pericoli del mondo e ci permette allo stesso tempo di apprendere quali sono le occasioni del mondo che ci possono procurare felicità. Sfortunatamente oggi, il sentimento di essere a “casa” è sempre più raro.

Filosofi, psicologi, politici descrivono i nostri tempi con parole come ansietà, disperazione, conflitto, guerra calda, guerra fredda e scontri futuri. Commentatori sociali ci dicono che la nostra società sta diventando sempre più meccanica, impersonale e indifferente alle necessità dell’uomo.

Persino nei paesi ricchi e relativamente sicuri, le famiglie si spostano da un quartiere all’altro o da un appartamento all’altro e se per puro caso si ottiene qualche forma di sicurezza fisica, rimane pur sempre un diffuso sentimento di essere senza “casa”. Le persone non sanno, in mezzo ad un costante mutamento della società e a un grossolano commercialismo, dove riporre la propria fiducia, dove appoggiare il proprio cuore. Infine persino le più semplici funzioni vitali come bere l’acqua, mangiare e respirare, sono fonti d’ansia a causa della costante minaccia dell’inquinamento.

È naturale per noi volerci sentire a “casa”, tuttavia come vediamo, questa nostra società che rincorre il consumismo a folle velocità fallisce nel darci quel sentimento familiare. La società moderna spesso ci spaventa facendoci alzare la pressione sanguigna, facendo fluire adrenalina e ci costringe a cercare energici soccorsi.

Alcuni combattono la paura assumento alcolici o droghe, altri cercando l’oblio davanti al computer o alla televisione, ma questo tipo di sollievo è temporaneo, superficiale e alla fine spiacevole, smorzare la consapevolezza di un problema non lo risolve.

Gli effetti della meditazione

Nel cercare una soddisfazione più stabile a questi problemi, molte persone, inclusi dottori e psicologi, si sono rivolti alla meditazione e hanno ottenuto importanti risultati. Alcuni riferiscono che la capacità di controllare lo stress aumenta con la pratica della meditazione, si è scoperto che la meditazione può migliorare in modo significativo la salute fisica e mentale di una persona. Nella vita quotidiana di coloro che meditano, vi è una maggiore efficienza e entusiasmo, la meditazione procura tutto ciò senza alcun effetto nocivo.

Inoltre, quando leggiamo manuali di meditazione, ad esempio La Bhagavad gita così com’ètroviamo che la pace della mente e il sollievo dallo stress, sono solo piacevoli sottoprodotti associati al raggiungimento di una mèta più elevata di quella che si è prefisso colui che medita.

D’altra parte, come spiega la Bhagavad gita stessa, la meditazione toglie alla persona l’ignoranza e le abitudini malsane in modo naturale, senza nocive repressioni, permettendole di sperimentare un piacere più alto. Le persone fumano, si ubriacano e s’intossicano perchè ne traggono un certo piacere, ma durante la pratica della meditazione, chi medita prova gradualmente livelli sempre più alti di un piacere interiore che supplisce al desiderio di sostanze malsane.

Questo stesso principio vale anche quando si tratta di porre rimedio a reazioni psicologiche dannose come ansietà, stress e collera ingiustificata. La meditazione permette all’individuo di contattare le tendenze psicologiche sane già presenti in lui e questa esperienza salutare è così intrinsecamente remunerativa, che la persona continuando la pratica meditativa, comincia ad essere attratta naturalmente verso salutari tendenze.

La sorgente di questo piacere superiore sperimentato nella meditazione, è un sè liberato e illuminato, Sri Krishna dice nella Bhagavad gita che questa condizione illuminata è caratterizzata dalla capacità di vedere il proprio sè con mente pura e di gioire nel sè. La Bhagavad gita spiega che quando una persona medita, collega la sua coscienza individuale a quella dell’Essere Supremo (Dio o Krishna) in una amorevole relazione reciproca, esperienza illuminante che si sviluppa nell’ambito del suo potenziale più alto e diventa permanente.

Raggiunto questo livello, dice la Bhagavad gita, non si è mai scossi, neppure in mezzo alle più grandi difficoltà, questa è la vera libertà da tutte le miserie.

Come spiega Sua Divina Grazia A.C.Bhaktivedanta Swami Prabhupada, mentre si muove verso questa mèta, colui che medita ha letteralmente il sentore di “tornare a casa”, dove “casa” in questo contesto significa che l’individuo realizza la sua vera natura ed è in grado di agire secondo questa consapevolezza. La meditazione allora, non solo libera dall’angoscia, ma promuove anche l’espressione più completa dello spirito umano.

La tecnica della meditazione

Per raggiungere gli effetti benefici della meditazione, non è richiesto nessun adeguamento mentale o intellettuale, come ad esempio l’accettazione a priori di una serie di credo, la vera pratica della meditazione illumina la coscienza al punto che l’individuo sperimenta la verità come esperienza reale di percezione diretta. In altre parole la meditazione incarna lo spirito scientifico e non settario che attrae così tanto le persone.

Qual’è la tecnica di meditazione che si adatta maggiormente ai tempi in cui viviamo?

La sorprendente prolificazione di tecniche “alza coscienza” ha confuso molte persone, ma se consultiamo ancora le autorità classiche in questo campo, troveremo una rassicurante unanimità: sia i maestri autorevoli, sia le Scritture, raccomandano vivamente la meditazione sul mantra come il miglior mezzo per raggiungere la realizzazione spirituale e il piacere più elevato nell’epoca in cui viviamo.

La meditazione con la recitazione del mantra è facile da apprendere e piacevole da praticare, può essere iniziata subito a casa vostra senza incorrere in costose spese di iniziazione.

La meditazione sul Maha-Mantra

In India 500 anni fa, Sri Caitanya introdusse la meditazione sul mantra iniziando liberamente tutti, senza distinzione di razza, religione o stato sociale,  al canto del mantra più efficace per l’era moderna, un tempo segreto Hare Krishna maha-mantra. Maha significa grande, man significa mente e tra significa liberare, quindi maha-mantra significa la grande vibrazione sonora che libera la mente da condizioni indesiderabili.

Ascoltando semplicemente il suono di questo mantra, una persona pulisce la propria mente da negatività psicologiche e simultaneamente coltiva qualità favorevoli. Non c’è alcun bisogno di un mantra privato, Sri Caitanya democratizzò la meditazione rendendo il mantra Hare Krishna disponibile a tutti nei termini più liberali, Egli insegnava: non ci sono rigide regole per il canto.

Una persona può cantare il mantra Hare Krishna in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, sia per sollevarsi dall’angoscia, che per avanzare nella realizzazione spirituale. Tuttavia il mattino presto è un momento particolarmente favorevole per la meditazione e la pratica della meditazione sul mantra Hare Krishna procede in modo più armonioso se le dedicate un tempo specifico nel corso della giornata.

Per cantare il mantra Hare Krishna assumete una posizione comoda, certo non distesi diventereste sonnolenti, potete cantare seduti o in piedi o camminando, potete tenere gli occhi aperti o chiusi e ripetete il mantra in modo che sia da voi udibile per tutto il tempo che intendete meditare:

Hare Krishna Hare Krishna

Krishna Krishna Hare Hare

Hare Rama Hare Rama

Rama Rama Hare Hare

Accertatevi di muovere le labbra e le mandibole come se pronunciaste parole comuni, potete cantare il mantra come preferite sia ad alta voce che sommessamente, potete variare anche tono e inflessione, ricordate non ci sono rigide regole. La meditazione è una scienza personale e le persone non sono macchine, non c’è alcun metodo meccanico per sviluppare il vostro potenziale, per avere successo la tecnica di meditazione deve essere naturale, libera ed espressiva come lo siete voi.

Mentre cantate fissate semplicemente la mente sull’ascolto del suono del mantra, quando parlate è naturale per voi ascoltare la vostra voce, durante la meditazione, dirigete questa naturale attenzione verso l’ascolto del mantra, la qualità della vostra meditazione dipende da quanto siete bravi ad ascoltarvi.

Durante la meditazione la vostra mente può vagare o sognare, quando ciò accade non combattetela, riportate semplicemente la vostra attenzione all’ascolto del mantra.

Krishna dice nella Bhagavad gita (6.26)

Ovunque la mente vaghi a causa della sua natura agitata e instabile, deve essere ricondotta sotto il controllo del sè spirituale“.

Srila Prabhupada spiega:

La mente è inquieta per natura, ma può riposarsi nella vibrazione sonora di Krishna

La mente cerca conoscenza e piacere e poichè li trova nel suono del mantra Hare Krishna, diventa serena e soddisfatta.

Il significato del maha-mantra

Le parole del mantra Hare Krishna provengono dall’antica lingua sanscrita, Hare significa “colui che porta via tutti i disturbi della mente” e “colui che risveglia tutte le qualità salutari”. Hare indica anche “l’energia di piacere di Dio”. Krishna e Rama sono nomi personali di Dio, Krishna significa “infinitamente affascinante” e Rama “culla di piacere”. Quando la persona che medita ripete questi suoni, vibrazioni, il mantra gradualmente le rivela il suo significato e ne intensifica l’avanzamento personale.

Un ultimo suggerimento, la rapidità del vostro progresso, dipenderà anche dalla sincerità del vostro sentimento mentre cantate, ricordate che la meditazione è una scienza personale, se incontrate difficoltà o se avete domande sulla meditazione del mantra Hare Krishna o sulla meditazione in generale, non esitate a mettervi in contatto con il centro Hare Krishna più vicino a voi, o scriveteci nei contatti.

Chant and be happy smile Hare Krishna!

Tratto da:

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